Riporto il testo dell’intervista integrale rilasciata a Chiamami Città che spiega come funziona e come è nato il Bikesharing del Comune di Rimini:
– Cosa significa “biciclette gratuite ad uso pubblico”?
Significa la possibilità di lasciare la propria auto in un parcheggio e con una chiave personalizzata e senza spendere un euro, raggiungere il centro storico della città con una delle 52 biciclette messe a disposizione dal Comune di Rimini.
Con la stessa chiave è possibile farlo in altre 60 città italiane.
– Dove trovo le biciclette e cosa devo fare per poterla prendere?
Le biciclette si trovano in: Corso d’Augusto (vicino URP) – Parcheggio via Roma (parco Cervi-Callas) – Piazzale Cesare Battisti (Stazione Ferroviaria) – Parcheggio via XXIII Settembre (Coop Celle) – Parcheggio piazzale Caduti di Cefalonia – Parcheggio via Euterpe (Centro commerciale Ausa)
Per prelevare le biciclette è sufficiente avere più di 18 anni, raggiungere l’Ufficio Relazioni con il Pubblico-U.R.P. in corso d’Augusto, effettuare un versamento di € 10,00 (che verrà restituito quando il cittadino non vorrà più utilizzare il servizio), presentare un documento di identità e dopo qualche piccola formalità viene consegnata la chiave da inserire nelle rastrelliere per prelevare una qualsiasi delle 52 biciclette presenti in città
– Quanto tempo posso tenere la bicicletta?
Ogni bicicletta può essere utilizzata anche ininterrottamente dalle 6.00 di mattina alle 23.00 di ogni giorno della settimana
– Una domanda da signorina in gonnella extralarge, ci salgo? e mi regge?
Sì, sono robuste con gomme antiforatura ma non pesanti, immediatamente riconoscibili, con un rapporto fluido. Ovviamente standard, cioè devono poter essere utilizzate da tutti, difficilmente si potrebbe partecipare ad una gara ciclistica ma vi assicuro che ci si fanno anche lunghe passeggiate.
– Se volessi fermarmi dal parrucchiere o a fare un po’ di spesa e me la rubano?
Ogni bicicletta ha un proprio lucchetto con il quale è possibile legarla a qualsiasi rastrelliera quando si vuole fare una pausa oppure ad esempio recarsi in un ufficio, dovesse in ogni caso essere rubata, fatta la denuncia agli organi competenti, se non vi sono responsabilità dell’utente, il Comune provvederà a proprie spese ad acquistarne una nuova.
– E per il futuro? Non è un servizio immaginabile anche per i turisti, milioni, che d’estate vivono Rimini scoprendo il centro storico. Quante ne servirebbero, 5000?
Bene, il progetto è costato complessivamente 50.000 euro di cui più di 33.000 finanziati dal Piano di Azione Ambientale della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Rimini, con l’obiettivo comune di ridurre il traffico cittadino e l’inquinamento dell’aria che respiriamo.
I costi comprendono biciclette, rastrelliere con sistema elettronico di riconoscimento dell’utente e delle sue preferenze così come gli eventuali comportamenti scorretti, installazione delle rastrelliere stesse, un sistema di controllo e manutenzione periodico svolto con mezzi a metano da una cooperativa sociale, il monitoraggio telematico dell’utilizzo. Inoltre la collaborazione gratuita dell’Associazione Pedalando e Camminando – Associata alla Federazione Italiana della bicicletta, ci permetterà di svolgere una supervisione del servizio per poterlo adattare nel tempo alle più diffuse necessità.
Proprio questo tipo di progetto è stato premiato da un ulteriore finanziamento del Ministero dell’Ambiente che ci permetterà nel 2009 di poter almeno raddoppiare le biciclette disponibili. Si tratta del progetto più diffuso in Italia (60 città in rete) ed è allo stesso tempo il meno costoso, adatto a città di medie dimensioni come Rimini.
Sarebbe straordinario se l’interesse delle imprese turistiche, che potrebbe tradursi in un “punto Bikesharing” presso l’hotel o lo stabilimento balneare per esempio come servizio all’ospite, ci permettesse di raggiungere il numero di biciclette che lei ipotizza con indubbi vantaggi per il traffico cittadino e l’aria che respiriamo.
Il Comune di Rimini è interessatissimo a collaborare per questo obiettivo, inserendo i privati all’interno dello stesso sistema di gestione che abbiamo scelto di adottare.
Andrea Zanzini
Assessore alle Politiche Ambientali ed energetiche del Comune di Rimini
Ciao (possa usare il “tu”?)
Non ho ben capito come vengono computati i costi del progetto, bikesharing, e questo mi ingenera delle ulteriori perplessità.
In questo articolo c’è scritto:
“il progetto è costato complessivamente 50.000 euro di cui più di 33.000 finanziati dal Piano di Azione Ambientale della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Rimini”
Rispondendo ad una mia domanda nell’articolo intitolato “Riminibici: il bike sharing del Comune di Rimini, l’inaugurazione il 10 luglio in p.zza Cavour” del 7 lug. invece è stato affermato
” i costi che tutto compreso (bici, rastrelliere, sistema di gestione, chiavi, ecc…) ammontano a 45.000 euro di cui quasi 34.000 a carico della Regione Emilia Romagna ed il resto del Comune di Rimini ”
Le due affermazioni non coincidono ne per cifra ne per enti eroganti. C’è un documento ufficiale? Che ne pensi se il comune rendessi pubblici i documenti di spesa come fanno in molte altre città del Nord europa?