Risposta ad interrogazione di Consiglio Comunale riguardo: “Cabina Enel v.Paci” del Consigliere Eugenio Pari (Gruppo PdCI-S.D.).
Qui di seguito il testo dell’interrogazione del consigliere Pari:
Oggetto: interrogazione su cabina ENEL via Paci
Da 10 anni una famiglia riminese vive un gravissimo disagio dovuto al posizionamento di una cabina di trasformazione Enel da media tensione a bassa tensione (MT/BT) posizionata sotto il proprio appartamento sito in Via Paci a Rimini.
Le vicende che si sono susseguite nel corso degli anni hanno condotto l’ARPA di Rimini ad effettuare più misurazioni, i monitoraggi, hanno messo in evidenza postazioni rispetto alle quali i valori del campo magnetico prodotti dal trasformatore posizionato all’interno della cabina, generano, in alcune pertinenze esterne, esposizioni dell’ordine di alcuni microTesla fino ad un massimo di circa 30 microTesla. I risultati delle elaborazioni più recenti – agosto 2006 – hanno fornito un valore mediano nell’arco delle 24 ore pari ad oltre 18 microTesla, ossia superiore al valore di attenzione di 10 microTesla previsto dal DPCM 8/7/2003.
Un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ISTISAN/04 riporta un’ampia rassegna di studi epidemiologici che mostrano la possibile esistenza di un nesso eziologico tra l’esposizione a campi magnetici in bassa frequenza e disturbi di tipo neurocomportamentale. Esso, inoltre, si pone come obiettivo quello di mettere a punto una metodologia atta a studiare i disturbi neurocomportamentali segnalati da soggetti residenti in prossimità di linee e installazioni elettriche, attraverso un approccio basato sia sulla valutazione dei dati soggettivi, sia sull’esame di alcuni parametri immunitari, endocrinologici e cardiologici, ritenendo particolarmente opportuno saggiare ambiti territoriali nei quali si concentrano livelli di esposizione dell’ordine di unità di microTesla i quali rientrano esattamente nell’ambito specifico di alcune postazioni site lungo il muro perimetrale della cabina in oggetto, assolutamente accessibili e fruibili da parte dei componenti della famiglia.
Con questa interrogazione si chiede se è possibile appellarsi al supremo principio di prevenzione in materia sanitaria ed adottare una misuracautelativa affinché si possa procedere ad uno spostamento della suddetta cabina di trasformazione.
Riguardo alla localizzazione alternativa della cabina non vi sarebbero particolari problemi poiché a 10 metri, dietro via Paci, vi è una zona di verde pubblico, totalmente abbandonata, priva di vita sociale ed al più occasionalmente frequentata da cittadini che portano con sé animali a guinzaglio.
Anche dal punto di vista tecnologico non vi sarebbero problemi poiché esistono da tempo i c.d. Mini Box, che in pochissimi metri riescono a contenere l’intera cabina di trasformazione. Enel da anni li utilizza per le nuove costruzioni.
A supporto di tale istanza vale la pena di ricordare quanto sta accadendo nel vicino comune di Riccione dove si sta sta portando avanti una intelligente e lungimirante politica di bonifica di alcuni siti dove sono posizionate le Cabine di Trasformazione Enel. L’ultima delibera risale a pochi giorni fa, precisamente al 05.11.2007 e riguarda l’Asilo Pinocchio in Via Sicilia disponendo lo spostamento della cabina dall’area cortilizia della struttura scolastica. La delibera porta a sostegno il principio cautelativo a difesa preventiva della lesione del diritto della salute. Cosi testualmente è riportato nella delibera appena sopra citata: “la cabina non è conforme alla Legge Regionale n° 30 del 31.10.2000” dunque “si rende necessario come misura cautelativa e a tutela della salute dei piccoli frequentatori della struttura, di provvedere allo spostamento della cabina di cui trattasi dall’attuale alloggiamento, posto all’interno dell’area cortilizia della struttura scolastica, ad altro sito nel rispetto della norma succitata”
Il principio di riferimento e il testo normativo, se validi e opportunamente richiamati per queste fattispecie, possono e devono trovare applicazione non solo per la citata famiglia ma anche per quelle altre che vivono la stessa situazione a Rimini. A maggior ragione, o quantomeno in subordine di motivazione, questa famiglia ha già accusato e patito gravi problemi di salute.
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