c.a. “La Voce di Romagna” – Redazione di Rimini
L’articolo pubblicato mercoledì sul vostro quotidiano a pag.15, dal titolo “Rimini butterà il rusco per strada” mi sollecita ad intervenire sul tema della raccolta differenziata “porta a porta” nel centro storico di Rimini con alcune doverose precisazioni a partire da una premessa: è lecito, anzi doveroso da parte di un organo d’informazione, criticare, ma se a questo corrispondesse una più puntuale illustrazione dei cambiamenti in atto nei servizi e del percorso, in questo caso “partecipato”, che ha portato alla loro attuazione, credo ne guadagnerebbe sia la vostra critica che la consapevolezza dei cittadini.
Innanzitutto, vorrei sottolineare come la scelta della raccolta differenziata mi pare oramai condivisa da gran parte della popolazione, anche nella nostra città, per il contributo concreto che può offrire al recupero dei materiali altrimenti destinati allo smaltimento e dunque alla tutela dell’ambiente, e per l’opportunità che offre in termini di riqualificazione delle aree di pregio delle città, come nel caso del centro storico di Rimini.
Il Comune di Rimini, in collaborazione con la Provincia di Rimini, ha dunque promosso un progetto sperimentale di raccolta differenziata “porta a porta” nel centro storico di Rimini, chiedendo all’Azienda di individuare un progetto tecnico preliminare da condividere con i cittadini, le categorie economiche e le associazioni ambientaliste analogamente a quanto viene sperimentato da molti mesi nelle frazioni di Viserba monte e Santa Giustina con buoni risultati in termini di percentuale di rifiuto differenziato.
A partire dal marzo scorso l’Assessorato alle Politiche ambientali del Comune di Rimini, in collaborazione con il Consiglio Circoscrizionale 1 ed Hera Rimini, ha promosso un’assemblea pubblica aperta ai residenti del centro storico e molto partecipata; ha organizzato un incontro specifico rivolto ai rappresentanti delle associazioni di categoria, con il coinvolgimento di tutti i titolari delle attività economiche,; ha dunque sollecitato il Gestore del servizio a migliorare il progetto tenendo in considerazione le modifiche proposte dai cittadini nel corso di tali appuntamenti e delle esperienze di questi ultimi mesi nelle frazioni di Santa Giustina e Viserba che stanno dando ottimi risultati rispetto alla percentuale di rifiuto differenziato
Hera Rimini ha dunque modificato il progetto preliminare e ha messo in campo, in coordinamento con gli uffici del mio Assessorato, una campagna di comunicazione che ha previsto la distribuzione di materiali informativi, trasmissioni radiofoniche e televisive e campagne d’affissione specifiche.
In questi giorni, anche su sollecitazione dell’Assessorato e del Difensore Civico del Comune di Rimini, le modalità di raccolta sono comunicate alle singole unità abitative e agli esercizi dagli operatori di Hera che distribuiscono le pattumiere domestiche e condominiali, nonché i calendari che contengono le frequenze e gli orari di passaggio della raccolta “porta a porta”.
A questo proposito, vorrei sottolineare che anche la scelta degli orari di passaggio degli operatori è frutto di un’elaborazione condivisa tra tutti i soggetti coinvolti e rappresenta quindi, non solo a parere dell’AC ma anche della maggioranza di chi è intervenuto alle assemblee, l’opzione più indicata alla massima efficienza del servizio.
E’ su queste basi che nasce il nuovo servizio.
Da tempo la sensibilità dei nostri cittadini e quella delle associazioni ambientaliste sostiene la promozione di un sistema più efficace di raccolta differenziata dei rifiuti urbani chiedendo di farsi vigili controllori della sua applicazione.
In conclusione, pongo un interrogativo: perché nel momento in cui si operano scelte di forte cambiamento, nel senso di una maggiore tutela dell’ambiente e di una riqualificazione del nostro centro storico, si evocano gli scenari peggiori come quello di Napoli, trascurando il fatto che la nostra città, con questo nuovo sistema potrebbe raggiungere gli stessi risultati ottenuti dalle migliori esperienze italiane ed europee in tema di raccolta differenziata? Faccio l’esempio del Comune di Lecco che con un sistema analogo a quello che stiamo introducendo ha raggiunto il 60% di raccolta differenziata e ha nettamente migliorato l’impatto ambientale ed estetico dei sistemi di raccolta. Guardiamo a questi esempi, ed impegniamoci tutti in questa direzione,- istituzioni, azienda di servizio, associazioni, cittadini ed insieme ad essi organi d’informazione.
Andrea Zanzini
Assessore all’Ambiente del Comune di Rimini
Sono appena ritornata, non ho seguito la polemica,ti ringrazio ma, non pensare che chi non ha ancora capito poi non capirà mai: è questione di sensibilità e di cultura cerchiamo di farci capire ed essere credibili.
Grazie Loretta, qualche parola di conforto aiuta molto. Lo dico in modo davvero sentito! Raccolgo l’invito a farsi capire che mi pare fondamentale, spiegarsi, partecipare le scelte e condividere gli obiettivi insieme ai cittadini è un impegno che sto cercando di onorare anche se non lo immaginavo così difficile in questa città.
Grazie davvero molto e a presto
Ciao Andi, voglio farti tutti i miei complimenti per questa iniziativa, che in piccola parte mi avvicina un pò di più al nord d’Europa.
Sono da sempre convinta che ci sia bisogno di educare e sensibilizzare la gente su un tema cosi importante e ricco di senso civico.
Io da un anno, oltre a fare ogni tipo di raccolta differenziata(compreso il ferro), faccio anche quella dell’umido, creando cosi un compost che và a concimare il mio orto per tutto l’anno e come me tutti i miei vicini di casa.
Ma ti devo purtroppo smentire sulla convinzione che ormai tutto il paese effettua la raccolta differenziata, in Sicilia non hanno neppure i bidoni e li diventa davvero difficile far capire l’importanza di questo piccolo gesto quotidiano. Tu hai tutto il mio appoggio e il mio bene.
Benni
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