Taglio del nastro delle grandi occasioni per Ecomondo 2007, l’11a edizione della più importante manifestazione del settore ambientale, aperta fino a sabato 10 novembre a Rimini Fiera. Il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha inaugurato la manifestazione: “Mi fa piacere che si parli di energia e clima. Sono i temi strategici sui quali bisogna lavorare. Quella ecologica sarà la terza rivoluzione. L’approdo dev’essere quello dell’opzione zero rifiuti”.
“Mi fa piacere vedere che quest’anno, oltre ad Ecomondo e Ri3, ci sia anche una manifestazione, Key Energy, dedicata all’energia e al clima”, ha detto il Ministro. “Sono i temi strategici sui quali bisogna lavorare e sui quali, come Ministero, stiamo lavorando. Si pensi alla conferenza sui cambiamenti climatici che abbiamo recentemente organizzato, in cui abbiamo riconosciuto le responsabilità collettive da affrontare e risolvere. Dobbiamo quindi tutti impegnarci per dar avvio alla rivoluzione ecologica, la terza grande rivoluzione di cui parla anche il Parlamento Europeo. Bisogna adoperarsi affinché idrogeno e solare sostituiscano carbone e nucleare. E dovremo incentivare l’industria ad investire sul nuovo, sull’innovazione. L’approdo dev’essere quello dell’opzione zero rifiuti: chi saprà riciclare tutto sarà il leader industriale del futuro. E’ importante sottolinearlo: l’industria ecologica è una grande realtà anche dal punto di vista economico, l’unica che cresce costantemente. Da ECOMONDO parte dunque un messaggio fondamentale: o l’economia sarà ecologica, o non sarà più”.
Il Presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, ha ricordato le caratteristiche, più uniche che rare, della manifestazione: “Col passare degli anni quella che fu un’intuizione felice, ossia creare un appuntamento dedicato agli operatori dell’ambiente, con attenzione particolare al ciclo completo del rifiuto, oggi è divenuta un vero e proprio evento di profilo internazionale, con iniziative di successo che proponiamo anche a Mosca e a Shanghai. Eventi che creano relazioni utili anche a consolidare l’edizione di ECOMONDO in Italia. Un cammino concreto, dunque, che quanto a sensibilità per l’ambiente coinvolge direttamente Rimini Fiera. In proposito mi piace qui annunciare che venerdì mattina riceveremo ufficialmente la certificazione ambientale Iso 14001 da parte di Bureau Veritas Italia. Saremo il primo quartiere fieristico italiano a potercene fregiare”.
Dal canto suo, l’assessore regionale all’Ambiente, Lino Zanichelli, ha sottolineato il percorso seguito dalla Regione Emilia-Romagna: “Lo sviluppo sostenibile è la condizione essenziale per il futuro dei nostri territori. Un tema che va affrontato sia attraverso la regolamentazione, sia con un efficace ed equilibrato sistema di incentivi e disincentivi per il risparmio delle risorse. Ma, soprattutto, nella consapevolezza dell’importanza di trasmettere adeguati comportamenti alle future generazioni. E ad ECOMONDO, in questa edizione più che mai, ognuno può trovare le soluzioni che sta cercando”.
L’assessore all’Ambiente del comune di Rimini, Andrea Zanzini, ha portato a ECOMONDO il saluto dell’Amministrazione Comunale di Rimini. “Ecomondo è un evento di straordinaria importanza – ha esordito l’assessore – che permette l’incontro con tanti cittadini e con le imprese, che rivestono un ruolo fondamentale in questo campo. Insieme al team di ECOMONDO stiamo lavorando da tempo sui comportamenti quotidiani dei riminesi che incidono sulla tutela dell’ambiente. In questo senso è stato concepito anche l’incontro sulla bioedilizia con l’architetto tedesco Thomas Herzog, svoltosi di recente proprio qui in fiera, per dare il via a una nuova scommessa per la nostra amministrazione e la nostra città”.
Il coordinatore scientifico di Ecomondo, il professor Luciano Morselli, ha illustrato i temi portanti degli oltre 170 seminari che, nei quattro giorni di manifestazione, richiameranno a Rimini Fiera il fior fiore della scienza e dell’ambiente: “I temi della cultura e della formazione sono importanti e fondamentali. Le sfide diventano sempre più numerose, dalle risorse che devono essere preservate, all’esigenza di implementare le energie rinnovabili. Le risposte sono tutte nei postulati dello sviluppo sostenibile e qui, a ECOMONDO, avranno modo di essere sviluppate nelle numerose sessioni di studio e incontro previste. Vi rammento che in queste giornate, a Rimini, oltre 10mila studenti avranno a disposizione percorsi scientifici di assoluto valore dai quali attingere informazioni corrette e certificate”.
“Questa è un’occasione particolarmente importante”, ha commentato il presidente di CONAI Roberto De Santis, “anche perché conclude la serie di eventi, dai risultati più che lusinghieri, che ha celebrato il nostro percorso decennale. Basti ricordare che abbiamo raggiunto con due anni di anticipo il tetto degli obblighi di legge in materia ambientale. Ecco perché quest’anno dedichiamo la nostra presenza ad ECOMONDO al tema della prevenzione, con un esempio tangibile qual è la mostra sugli imballaggi ecosostenibili”. De Santis ha concluso ringraziando in modo particolare il Parlamento Italiano e Rimini Fiera e dando appuntamento al convegno inaugurale “Prevenzione e sostenibilità: la risposta dell’industria”, promosso dal Conai stesso, che si è tenuto immediatamente dopo la cerimonia inaugurale. In questa occasione, Conai ha presentato il nuovo Dossier Prevenzione, con gli interventi – oltre che del Ministro – di Paolo Anselmi, Vicepresidente Eurisko e Alceo Rapagna, Principal McKinsey & Company Italia.
Infine, presso il Caffè Scienza nella hall centrale di Rimini Fiera, Pecoraro Scanio ha consegnato ai vincitori il Premio ‘Enti Locali per Kyoto’.
Ad ECOMONDO sono oltre mille le aziende presenti, distribuite su 75mila metri quadri. Nei quattro giorni di manifestazioni si attendono 50mila operatori.
“stiamo lavorando da tempo sui comportamenti quotidiani dei riminesi che incidono sulla tutela dell’ambiente”
Andrea, io sto attenta ai comportamenti quotidiani miei e della mia famiglia.
Ma delle volte mi viene rabbia e mi viene la tentazione di lasciare perdere, per imitare gli altri che col loro menefreghismo annullano tutto il mio darmi da fare.
In ufficio, ad esempio, sono ormai rlo zimbello di tutti, con la mia mania di tenere da parte la carta stampata solo da una parte per utilizzarla per gli appunti o per stampe di prova. E questi sono solo i piccoli e minimi gesti quotidiani.
Come assessore, ti suggerisco anche di verificare gli sprechi, specialmente negli uffici pubblici, riguardanti il riscaldamento e l’uso dell’aria condizionata. Sai quante volte vedo un ufficio (pubblico, per lo più) surriscaldato anche in giornate dal clima mite, con porte e finestre aperte, in edifici costruiti con sistemi che disperdono il calore (il criterio del “buon padre di famiglia” se ne fa un baffo: nessuno costruirebbe la propria casa in quel modo!). Enti e Amministrazioni che pagano per palazzi che nessun privato vorrebbe affitti così salati che in pochi anni ripagherebbero il costo della costruzione. Non sarebbe economicamente (ed ecologicamente) più conveniente fare un investimento per il futuro e costruire con criteri di bioarchitettura anche le sedi pubbliche?
Ciao Cristella,
riguardo ai comportamenti quotidiani condivido con te la rabbia, l’unica consolazione che spero serva da incoraggiamento è che chiunque parli di educazione ambientale ricorda sempre che gli esempi sono importanti, anche se talvolta non ne percepiamo l’utilità. Voglio segnalarti una piccola iniziativa a questo proposito, non la abbiamo ancora comunicata pubblicamente se non ai visitatori di Ecomondo, la presentermo nei prossimi giorni, ma puoi raggiungerla all’indirizzo http://www.falecosegiuste.org/ . Si tratta brevemente di dar vita ad una comunità di cittadini ‘virtuosi’ che sappiano segnalare le loro buone abitudini sostenibili, condividerle e moltiplicarne gli effetti. Tieni conto che questa campagna si rivolge per ora in modo particolare all’ambito familiare ma ci rivolgeremo a breve più direttamente agli ambiti lavorativi. Ma ti racconterò meglio tra qualche giorno.
Per quanto riguarda gli sprechi negli uffici pubblici spero di darti un abuona notizia. Nel primo anno di lavoro abbiamo concentrato all’interno di un unico ufficio (Sportello Generale per l’Energia) tutta la gestione delle spese energetiche degli edifici e delle strutture pubbliche. Figurati che fino a pochi mesi fà erano ‘sparse’ per diversi uffici, assessorati e direzioni. Questo lavoro anche se non riempie le pagine dei giornali 🙂 ci consente però di cominciare ad avere tra le mani tutte le leve della gestione di consumi, dai contratti di fornitura, all’accensione e spegnimento delle caldaie. Un piccolo esempio? Fino all’anno scorso tutte le cldaie degli edifici pubblici si accendevano nello stesso giorno, spesso prima dell’arrivo delle temperature più basse. Quest’anno abbiamo procastinato l’accensione e l’abbiamo differenziata a seconda che l’edificio fosse un nido, una scuola o un ufficio.
Stiamo completando nello stesso tempo la certificazione energetica degli edifici che ci consentirà di individuare la classe energetica e gli sprechi per poi intervenire. In ultimo, per diminuire i consumi e le emissioni, tra il 2007 ed il 2008, grazie ad un progetto che ci finanziano Provincia e Regione, sostituiremo 17 caldaie degli stessi edifici. Ma la sfida più grossa sarà di modificare i contratti di fornitura, via via che scadranno.
Per gli sprechi come ti dicevo indirizzeremo la campagna Falecosegiuste specificamente rivolta ai dipendenti pubblici.
Sulla bioedilizia per gli edifici pubblici si cominciano a vedere le prime scuole con qualche intervento del genere (fotovoltaico e qualcosa d’altro) ma non sono ancora particolarmente soddisfatto. Sento via via maturare una certa attenzione da parte di tecnici e dirigenti ma la sifda che vorrei ci giocassimo insieme è quella di modificare il nostro regolamento edilizio proprio introducendo i criteri di bioedilizia per qualsiasi nuova realizzazione o ristrutturazione. Il 28 di novembre ci sarà un’altra tappa di questo percorso con un workshop-agenda21 di cui darò notizia qui.
Ti ringrazio molto delle sollecitazioni anche perchè mi pare che se siamo in tanti a pensarla in questo modo allora la direzione è giusta ma soprattutto perchè bisogna essere in molti per trasformare le abitudini e cambiare regole e regolamenti.
Andrea Z