Si chiama ‘Reti’ ed è l’ambizioso programma- che peraltro attua una linea strategica di mandato- con il quale l’Amministrazione Comunale di Rimini intende dare sostanza dal 2007 a un impianto integrato di relazioni teatrali, in cui l’istituzione pubblica fa sistema con il ricchissimo tessuto privato di esperienze artistiche diverse.
E’ maturata negli anni l’esigenza di sistematizzare questa attenzione, trasformandola in un vero e proprio progetto a siglare il compimento di una politica culturale. Quella politica che sa assumere su di sé la responsabilità del capoluogo centro rete della provincia, all’interno di una maglia di variegate e diffusissime realtà teatrali, compagnie e associazioni culturali costituite prevalentemente da soggetti medio-piccoli del territorio riminese.Â
Come è noto l’attività condotta dall’Amministrazione Comunale sino ad oggi ha incrociato costantemente questa realtà teatrale diffusa ma anche attività più strutturate. Il progetto provinciale di Argonavis, a sostegno delle nuove produzioni di qualità del territorio; l’esistenza di spazi teatrali di spessore, come il Mulino d’Amleto, Pianoterra e Movimento Centrale; una compagnia di rango internazionale come i Motus; uno spazio riminese per il suono, immagine, arte come Velvet factory & Giardini Pensili; una compagnia riminese storicamente impegnata nel lavoro teatrale con i ragazzi come Alcantara; istituzioni culturali di rilievo della città : un festival di tendenza di importanza nazionale come Santarcangelo dei Teatri, un centro per la promozione del teatro e festival internazionale di video, film e televisione come Riccione TTV, una facoltà come quella di lettere e filosofia dell’Università di Bologna, sede di Rimini ZonaModa, fucina di estetiche contemporanee.
Fin qui rilevante anche l’intreccio con l’emisfero danza, fatto di una varietà di scuole che ambiscono al rango di movimento culturale, ben al di là dello scopo di lucro, e soprattutto di una schiera di eccellenti “riminesi venuti da lontano”, coreografi e danzatori..
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‘Reti’ riparte da queste esperienze e le rilancia sia in termini di orientamento verso politiche culturali definite e non frammentarie sia in termini di sostegno economico e ‘di servizio’ da parte dell’Ente Comune.
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Tutto questo comporta un investimento annuo che nel suo complesso si aggira intorno ai 270 mila euro, in parte sotto forma di servizi, in parte erogati attraverso contributi e convenzioni, in parte con progetti condivisi, con collaborazioni e ospitalità .
A ciò si aggiunge una offerta di nuovi spazi che ottimizza luoghi attrezzati facenti capo all’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili, con il centro Culturale di via della Gazzella e il nuovo spazio vocato alla danza, derivante dalla ristrutturazione della Chiesetta di Viserba.
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Ma la vera novità di ‘Reti’ è proprio la costante sinergia che caratterizzerà le relazioni tra Amministrazione Comunale e tessuto artistico riminese.
In tal senso il Comune di Rimini partendo dagli strumenti istituzionali che gli sono propri (Consiglio Comunale, Commissioni consiliari competenti) svilupperà un’attività di monitoraggio permanente e una verifica sulle linee strategiche della politica culturale attraverso periodici incontri che verranno realizzati con i rappresentanti del mondo delle associazioni, delle imprese culturali e istituzioni. A partire dall’inizio del 2007 verranno sviluppati all’interno delle Commissioni competenti gruppi tematici di lavoro: “Cultura, sviluppo sociale, economico e del territorioâ€, “Cultura, Università e formazioneâ€, “Cultura e relazioni internazionaliâ€, in grado di coinvolgere diverse realtà culturali.
