Domani, venerdì 25 gennaio alle ore 15 presso la sede della Provincia di Rimini in via Dario Campana si svolgerà il convegno dal titolo: “ACQUA AZZURRA ACQUA CHIARA: Proposte per l’eccellenza nella gestione ambientale del nostro mare” organizzato dall’associazione Umana Dimora di Rimini con il patrocinio della Provincia e del Comune di Rimini.
L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che, a vario titolo, hanno responsabilità politiche, amministrative, tecniche ed economiche rispetto alla salute del nostro mare. Ma è rivolto anche a chiunque sia appassionato alla tutela di quella che è la più grande risorsa ambientale del territorio riminese.
“Il ciclo delle acque sul territorio riminese- dichiara l’Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Rimini, Andrea Zanzini- gode di discreta salute, ma tanto ancora si può fare sia per contenere ulteriormente i consumi idrici, sia per migliorare la gestione delle acque reflue ed il risparmio idrico. Se da un lato, infatti, è buona la percentuale di contenimento delle perdite
nel ciclo idrico, la necessità di non disperdere queste importanti risorse spinge ad operare anche su una scala temporale più lunga.”
Continua Zanzini: “La definizione del Piano Generale delle Fognature del Comune di Rimini, infatti, alla quale hanno collaborato attivamente diversi soggetti pubblici e privati, ha consentito non solo di avere la fotografia chiara dello status del sistema, ma anche di cominciare a pensare ad iniziative da programmare e realizzare nell’arco di 20 anni. Nel frattempo stanno maturando alcune esperienze sperimentali realizzate dall’Assessorato all’Ambiente come le bonifiche dei fondali marine che verranno avviate tra pochissimi giorni nella zona nord del nostro litorale.
Il nuovo depuratore, che sarà costruito nel 2009, è una ulteriore importante opera pubblica sulla quale i Lavori Pubblici, con la collaborazione dell’Assessorato all’Ambiente, stanno lavorando. Il nuovo depuratore consentirà di gestire in maniera più consona le acque, ma anche di applicare tecnologie più adeguate ed avanzate, monitorando e controllando le acque reflue. Il riutilizzo delle acque in uscita dal depuratore infatti è un altro degli obiettivi che l’Assessorato all’Ambiente sta perseguendo, all’interno del Piano di Tutela delle Acque: tutte le acque in uscita dal depuratore devono essere riutilizzate, e non disperse nel Marecchia, per fini industriali o agricoli.
Non voglio infine tralasciare il tema dell’innovazione del ciclo delle acque, attraverso la fitodepurazione: una realtà in tanti Paesi d’Europa, ma ancora poco praticata in Italia. La fitodepurazione ha un impatto ambientale zero, perché attraverso l’utilizzo di piante per la depurazione delle acque reflue consentirà di realizzare dei ‘bacini verdi’, dei piccoli parchi frequentabili anche dal pubblico. Questi bacini consentiranno anche di recuperare acqua per mantenere il ciclo vitale dei fossi del forese. Si tratta quindi di proposte innovative, con un’importante base scientifica, che consentiranno di poter vivere in un contesto ambientale più rispettoso del ciclo vitale delle acque, e più attento agli sprechi di acqua.”