Gentile Dottor Martelli,
potrei rispondere al suo fondo odierno dicendo che sia il bollino blu, che il vigile elettronico che la campagna regionale sulla qualità dell’aria fanno parte di un programma di mandato amministrativo sul quale pochi mesi fa la maggioranza dei riminesi ha votato la sua fiducia. Senza contare che tutti questi interventi erano annunciati e attesi da anni. Ma sarebbe un modo troppo sbrigativo per chiudere una discussione invece seria, sulla quale- come lei ben sa- si interrogano le città e i governi di tutto il mondo: possiamo ancora reggere con questi ritmi la corsa alla ‘mobilità da autoveicolo privato’ pagando prezzi ambientali sempre più elevati? La macchina rappresenta il nostro destino ineludibile? Parecchie città stanno definendo e realizzando soluzioni radicali: blocchi della circolazione prolungati, pass a pagamento per i centri storici, divieto di transito permanente per i mezzi inquinanti. C’è la diffusa consapevolezza nel mondo che la situazione attuale sia molto vicina al punto di non ritorno. Allora che fare? Nulla? Ci limitiamo a realizzare grandi aree di sosta per le auto e stop? Oppure decidiamo insieme – perché questo è il senso della politica e del principio di rappresentanza della stessa- di modificare anche con fatica e disagio quei comportamenti che, se perpetuati passivamente, ci condurrebbero a vivere un’esistenza con poche prospettive. Mi pare che la scelta dell’Italia e dell’Europa (che per la cronaca ha posto il nostro Paese tra quelli a rischio di infrazione) sia stata quest’ultima. Da questo ragionamento ponderato discendono le iniziative per il contrasto all’inquinamento e per la tutela della qualità dell’aria di Rimini e del territorio provinciale. Chi amministra non è così ingenuo da non capire che ciò comporterà disagio ai cittadini; si tratta di mutare comportamenti e abitudini sedimentate in anni. E’ un cammino non privo di ostacoli e difficoltà tecniche (le città sono nate e si sono sviluppate su presupposti meno ‘ambientali’ con l’assenso, tacito o meno, di tutti) ma responsabilmente se ne deve fare carico la politica e l’intera comunità se- come tutti e anche il Suo giornale spesso ripete- si deve tendere ad accrescere una cultura del muoversi più rispettosa verso il territorio. Non eludo, caro Dottor Martelli, le sue critiche, pure se non mi sento di condividere il suo punto di vista. Provo ad analizzare le situazioni con pacatezza. Il ‘vigile elettronico’ non fa altro che tutelare con mezzi tecnologicamente avanzati e inflessibili quella ZTL già da anni in essere e troppe volte violata se, come puntualmente registra il ‘Carlino’, sono moltissime le lamentele che si sollevano in questo senso. Sta bene a tutti vedere sfrecciare un’auto là dove non dovrebbe, sfiorando persone a piedi? Che poi si dica che è improprio l’utilizzo degli agenti della Polizia Municipale in questa fase a presidio educativo dei varchi, mi sembra francamente una contraddizione in termini. Agenti in carne e ossa no, vigile elettronico no. E allora? La ZTL deve continuare a essere un colabrodo e i trasgressori impuniti? Non solo: l’attivazione dello strumento è chiesta a gran voce da tempo dalle stesse aree della città coinvolte (in primis, San Giuliano) e sui suoi risultati in termini ambientali rilevanti è sufficiente guardare a quanto accaduto a Bologna con l’attivazione di Sirio. Il Bollino Blu non è una colossale sciocchezza e non perché esso è stato ormai da tempo adottato da città emiliano-romagnole e italiane. Controllare periodicamente i gas di scarico delle automobili è una misura primaria, al di là della revisione per legge. Ciò secondo tanti Comuni va fatto una volta all’anno. E’ uno scandalo senza fine? Tutelare l’ambiente intervenendo sulla maggiore causa di inquinamento è così secondario rispetto alle esigenze degli automobilisti? Faremo di tutto perché tutto questo crei il minor disagio ai cittadini ma arretrare ora significherebbe arretrare di trent’anni quando le piazze principali anche di Rimini funzionavano da grandi parcheggi. Mi permetto infine una riflessione: certo, queste iniziative non sono sufficienti, dovremo dare risposte radicali in termini di incremento del trasporto pubblico, di piste ciclabili, di mezzi di trasporto collettivi, di aree di sosta, di incentivi per il cambio di alimentazione. Il Trc, il piano della rete dei percorsi protetti, il piano urbano del traffico, le corsie preferenziali per il trasporto pubblico, i transit point, i parcheggi multipiano (Scarpetti) e scambiatori sono alcuni dei progetti che, in fase di realizzazione o progettazione, verranno attuati nel corso della legislatura. Su questo verremo giudicati, caro Dottore, pienamente consapevoli comunque che vino o birra che sia, a tutti piacerebbe bere qualcosa di più naturale. Siamo sicuri che il ‘Carlino’ sarà in prima fila per stimolare in maniera costruttiva e responsabile anche quelle aree del mondo politico, istituzionale e associazionistico che possono e devono avere un ruolo da protagonista nello sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Andrea Zanzini
Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Rimini