Pubblico un utilissimo quanto preciso ed asciutto contributo rivolto in particolare ai responsabili del Piano Strategico del Comune di Rimini redatto da “Forum Sostenibile – associazione per la Cultura ed il Progetto Sostenibile”, l’assoc.ne che collabora con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Rimini alla promozione della bioedilizia e la realizzazione di percorsi formativi per la bioarchitettura.
“Il 100% degli scarichi domestici si divide in 30% di acque nere, e 70% di acque grigie ovvero scarichi delle cucine, doccie, rubinetti (acque saponose).
La norma italiana già oggi concede di riutilizzare il 70% degli scarichi (acque grigie) per l’irrigazione ed il lavaggio auto/piazzali. (in altri paesi europei queste acque si possono utilizzare anche per sciacquoni, lavastoviglie e lavatrici)
Ritenere in loco, laddove vengono prodotte, le acque grigie, può fare calare la portata ed il trattamento presso i depuratori non proprio del 70% ma sicuramente di percentuali considerevoli. Proprio nella stagione estiva quando il carico di doccie dovuto alla presenza dei turisti si inpenna il vantaggio è evidente. Il depuratore inoltre ha la difficile gestione dell’altilenante andamento delle pioggie=acque bianche.
Per legge il depuratore è dimensionato a sopportare un carico pari a 3 volte la portata in tempi di secca.
Quanto eccede viene demandato agli scolmatori.
Ritenere in loco le acque bianche può ridurre fino a 0 la portata di queste verso i depuratori.
Ritenere in loco le acque bianche è semplice: basta captarla dalle coperture e convogliarla ad una cisterna o realizzare delle trincee drenanti. In altri paesi un regolamento sancisce che ogni intervento deve smaltirsi/riutilizzare nel proprio lotto tali acque ovvero non c’è un tubo di scarico/allaccio acque bianche. Le acque bianche anche se non fossero riutilizzate per gli sciaquoni o altro possono rimpinguare la falda e ridurre i fenomeni di subsidenza.
Il piano strategico ha un orizzonte temporale tale da dover affrontare la questione della sostenibilità a 360°: Non c’è solo una azione energetica, di risparmio ed efficienza degli involucri, di produzione dell’energia ma di gestione dell’intero ciclo “urbano”dell’impatto dell’uomo : dell’acqua e dei rifiuti. Ben tenendo a mente il detto popolare “l’acqua è l’oro nero del futuro”, non è giusto continuare a buttarne via così tanta.
In tal senso il bellissimo progetto del parco urbano (ndr. proposto dalle azioni del P.S.), unitamente alla riqualificazione delle strutture alberghiere possono rendere possibile la ritenzione in loco delle acque grigie e bianche.
Il parco urbano sarà contiguo a molte strutture alberghiere, avrà verde e spazi sia per riutilizzare l”acqua, sia per stoccarla, che per depurarla. La riqualificazione delle strutture alberghiere può prevedere la ritenzione delle acque piovane, delle acque grigie nonchè il loro riutilizzo. I costi non sono alti soprattuto se affrontati sinergeticamente. Basti pensare al contributo dato per evitare imbarazzanti scolmi a mare o al potenziamento di linee del depuratore od alla realizzazione di nuove tubazioni.
Ultimo aspetto importante: l’acqua può creare spazi di maggior qualità, può effettuare scenografie, giochi, rinfrescare aree…etcc
In tale direzione stanno andando i maggiori interventi di nuova fondazione in Cina, o interventi di parchi urbani alle EXPO (zaragoza), o a Parigi, Berlino come si può vedere in alcune foto che allego.
saluti
Daniela Ing. Brighi
E’ inutile sottolineare che condivido tale approccio del Forum che peraltro viene proposto-promosso dall’Assessorato all’Ambiente soprattutto nelle occasioni di valutazione di progetti presentati sul Regolamento Comunale Volontario per la Bioedilizia, tante delle previsioni del regolamento sarebbero importanti scommesse da giocarsi per il futuro della città attraverso il Piano Strategico, rimaniamo in attesa di riscontri.
Andrea Zanzini
Finalmente una proposta da sostenere. Lo farò per quanto mi riguarda
margherita bologna