Pubblico la trascrizione dell’intervento svoltosi durante il convegno di mercoledì 7 novembre ad Ecomondo sul tema:”Geotermia a Bassa Entalpia: le potenzialità della risorsa geotermica come fonte di energia rinnovabile e sostenibile”. Ringrazio il Gruppo CSA Rimini per l’iniziativa che ha permesso di fare il punto tecnico e normativo sull’argomento e per la trascrizione. Non appena ci verranno rese disponibili pubblicherò anche gli altri interventi.
Ricordo inoltre che nella nostra città almeno tre civili abitazioni utilizzano già questo tipo di tecnologia sulla qualle l’Ass.to all’Ambiente ed alle Politiche Energetiche intende investire energie e risorse nel corso dei prossimi mesi di concerto, come sta già avvenendo, con il Ministero dell’Ambiente e la Regione E.Romagna.
Intervento dell’Assessore alle Politiche Ambientali ed Energetiche Andrea Zanzini al convegno:
“Geotermia a Bassa Entalpia: le potenzialità della risorsa geotermica come fonte di energia rinnovabile e sostenibile”:
L’Assessorato all’Ambiente del Comune di Rimini ritiene che la Geotermia sia una prospettiva molto interessante da applicare al nostro territorio. In altri Paesi del Centro Europa questa risorsa ha sviluppato molte potenzialità ed il suo utilizzo è una realtà presente già da diversi anni, al contrario dell’Italia, dove è ancora agli inizi e dove stanno partendo le prime esperienze significative. L’Assessorato è particolarmente convinto che valga la pena approfondire le possibilità che la geotermia mette a disposizione attraverso l’utilizzo del sottosuolo come sistema di riscaldamento e di raffreddamento sul nostro territorio.
Più in generale, sul tema delle fonti rinnovabili dobbiamo fare ancora molti passi avanti. Nella cultura più comune il primo pensiero quando si parla di energia rinnovabile va a quella solare, e quindi ai pannelli fotovoltaici; in realtà bisogna riflettere su tutto il panorama delle rinnovabili e sulle nuove energie emergenti, tra le quali appunto la geotermia, che l’Assessorato all’Ambiente sta studiando in quanto è quella più adatta da applicare al sottosuolo riminese, viste le caratteristiche geomorfologiche e la conformazione territoriale.
Questo interesse è nato anche grazie alle richieste di molte famiglie (da pochi mesi alcune abitazioni hanno già iniziato a sperimentare la geotermia), nonché di imprese locali e anche straniere, che hanno intenzione di stabilire la propria sede nel nostro territorio e hanno proposto di avviare questo tipo di soluzione tecnica.
Purtroppo in questa materia una normativa chiara ancora non esiste, e sebbene vi sia la convinzione che la geotermia possa essere una risorsa importante da sfruttare, abbiamo la necessità di valutare e verificare eventuali ricadute ambientali che la soluzione geotermica può avere. Per tale ragione il Comune sta cercando di capire, insieme al Servizio Tecnico di Bacino e alla Regione Emilia Romagna, come affrontare questo argomento. È infatti necessario elaborare delle linee guida ben precise per indirizzare l’utilizzo di questa risorsa tecnologica nella massima sicurezza e senza intaccare il sottosuolo; a tale scopo saranno fatti degli incontri con la Regione per approfondire questi temi, essere d’aiuto nell’elaborazione delle linee guida e valutare una pianificazione territoriale che sappia dirci come, dove e quando potrà essere sfruttata questa tecnologia.
Queste prime richieste sono arrivate all’Assessorato all’Ambiente anche da parte delle imprese perché senza l’appoggio di queste ultime non si può dare sviluppo alla geotermia. Il Comune già da un anno e mezzo lavora a questo impegno sull’utilizzo di fonti rinnovabili di energia anche tramite Agenda 21, coinvolgendo aziende, istituti di credito e anche altri soggetti, creando interesse nelle scuole, tra i giovani. In questo modo, ad una “educazione” si vuole affiancare una capacità delle imprese di mettere a disposizione soluzioni tecniche a costi accessibili, anche attraverso finanziamenti.
Ad oggi nel territorio rimnese stanno nascendo Consorzi di Imprese locali che si impegnano sul tema del risparmio energetico (ESCO), sostenuti da alcune banche che stanno disponendo finanziamenti agevolati.
Un’ultima parola va all’iniziativa del Comune, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Gruppo CSA, FaLeCoseGiuste, mirata a porre l’attenzione sui piccoli cambiamenti del comportamento quotidiano che il singolo cittadino può applicare, perché in questo modo si vuole riuscire ad entrare nelle famiglie ma anche negli ambienti di lavoro, per porre fine agli sprechi di energia, acqua ecc., nella speranza di riuscire a salvaguardare maggiormente il nostro territorio (e, in una prospettiva più allargata, anche il nostro pianeta).
Andrea Zanzini