(AGI) – Risparmio e uso efficiente dell’energia, valorizzazione delle fonti rinnovabili, completa riconversione del parco termoelettrico, investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l’industria, standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici, sviluppo dei servizi di energy management: per una energia sostenibile quindi piu’ sicura, piu’ efficiente, piu’ pulita, per i cittadini e le imprese. Sono questi i punti chiave del nuovo Piano energetico regionale, approvato dalla Giunta regionale e che sara’ discusso a breve dall’Assemblea legislativa dell’E.Romagna.
   Il Piano e’ previsto dalla legge regionale 26 del 2004, la prima in Italia ad affrontare, a livello regionale, la complessita’ dei temi e dei problemi che confluiscono nella ‘questione energetica’ e ad inquadrare gli interventi di competenza della Regione e degli enti locali all’interno di una programmazione.
   Stella polare del Piano e’ l’impegno di attuare in Emilia-Romagna il Protocollo di Kyoto e cioe’ l’accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra. Il Piano fissa infatti innanzitutto lo scenario degli obiettivi da perseguire in tutti i settori (dai trasporti all’industria, al residenziale, al terziario) per intraprendere la via della realizzazione degli obiettivi fissati a Kyoto, che in Emilia-Romagna significa il traguardo impegnativo di un -6% rispetto al livello emissioni del 1990. Occorre quindi tagliare, come dice il linguaggio di Kyoto, oltre 6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ‘equivalenti’.
   Il Piano prevede stanziamenti regionali pari a circa 90 milioni di euro in tre anni per la realizzazione di interventi che riguardano il risparmio energetico e la valorizzazione delle fonti rinnovabili negli edifici, negli insediamenti produttivi e nei trasporti. La Regione proporra’ un’intesa al Governo per un cofinanziamento di interventi anche in rapporto alle nuove risorse e iniziative attivate dalla Legge finanziaria. ‘E’ necessario realizzare una grande trasformazione e una grande innovazione del sistema energetico regionale – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attivita’ produttive Duccio Campagnoli – che producano energia sostenibile, certificando i risultati del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi di Kyoto e’ anche importante che il Governo confermi i finanziamenti alle infrastrutture per la mobilita’, al servizio ferroviario metropolitano e alle metrotramvie nelle citta”.
   Il Piano energetico regionale dell’Emilia Romagna traccia lo scenario evolutivo del sistema energetico regionale e definisce gli obiettivi di sviluppo sostenibile a partire dalle azioni che la Regione ha sviluppato negli ultimi anni, soprattutto sul fronte della riqualificazione del sistema elettrico. Infatti, dal 2002 si e’ realizzata gia’ la completa trasformazione del parco termoelettrico regionale con l’adozione delle nuove tecnologie di alimentazione a metano che hanno sostituito tutte le vecchie centrali alimentate ad olio combustibile. In questo modo, grazie alla maggiore efficienza e al minore impatto, si ha a disposizione piu’ energia e si e’ assicurata una condizione di equilibrio del bilancio elettrico regionale tra richiesta e produzione e, contemporaneamente, una riduzione significativa di emissioni inquinanti per kilowattore prodotto (oltre 500.000 tonnellate). Gli interventi nei poli termoelettrici di Piacenza, Ravenna e Ferrara hanno permesso di passare, in Emilia-Romagna, da un deficit di bilancio elettrico che aveva raggiunto il 60% nel 1998 ad una situazione di sostanziale equilibrio tra domanda e oche nei nuovi insediamenti innanzitutto dell’edilizia residenziale pubblica l’approvvigionamento energetico si realizzi con fonti rinnovabili e cogenerazione e che per gli interventi privati si promuovano accordi per lo stesso obiettivo. Il Piano punta poi anche sulla riqualificazione energetico-ambientale degli insediamenti produttivi, con lo sviluppo di aree definite ‘ecologicamente attrezzate’, promuovendo impianti e servizi energetici comuni, e anche qui con cogenerazione e fonti rinnovabili. Il Piano sostiene, inoltre, un nuovo programma per l”agroenergia’, per l’adozione dei piccoli impianti biogas o biomassa nelle imprese agricole e per la realizzazione della riconversione necessaria della produzione bieticolo-saccarifera in produzione agroenergetica. Infine, il Piano energetico ribadisce l’importanza decisiva anche per l’equilibrio energetico ambientale dei grandi interventi indicati nel Piano trasporti regionale a sostituzione del trasporto su gomma con i sistemi ferroviari regionali e di metrotramvia; e guarda alla promozione di attivita’ di ricerca applicata, allo sviluppo tecnologico, alle attivita’ sperimentali e dimostrative, allo sviluppo di campagne informative e di programmi didattici volti a coinvolgere il mondo della scuola. (AGI) Mir
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