articolo pubblicato su EcoArea magazine – Dicembre 2012
Le più recenti ricerche in ambito internazionale testimoniano come i percorsi di qualificazione ambientale intrapresi dalle aziende hanno portato nella maggior parte dei casi ad un accrescimento di valore delle stesse ed ad un apprezzamento crescente da parte dei clienti.
Il 62% degli italiani, ad esempio, si dicono disponibili addirittura a pagare un premium price (prezzo maggiorato) per prodotti e servizi ‘green’, una tendenza particolarmente sviluppata tra i più giovani.
Gli investimenti in eco-efficienza quindi contribuiscono a sviluppare la redditività e la capacità di competere sia su mercati internazionali che in quelli locali, fanno decrescere l’impronta ecologica migliorando le performance ambientali e consentono spesso di ottimizzare i costi.
Questo processo, quando ben sostenuto da una comunicazione trasparente ed efficace che consenta di dare visibilità alla propria strategia ambientale, consente inoltre di sviluppare consapevolezza crescente nei consumatori e nei clienti in genere.
Questa dinamica circolare ha sviluppato in molte aziende la coscienza che l’orientamento verso prodotti o servizi green non sia una moda passeggera anzi tenderà a svilupparsi nel corso del tempo.
Del resto ognuno di noi può notare quotidianamente come persino le grandi catene di distribuzione siano state indotte ad offrire linee di prodotti ecologicamente compatibili ed allo stesso tempo sviluppino sempre di più iniziative green-oriented, ad esempio implementando l’utilizzo di fonti rinnovabili, che ne facciano accrescere la reputazione e l’apprezzamento per venire incontro a quella sensibilità che porta il pubblico ad essere attento sia ai prodotti o servizi finali sia al loro processo di distribuzione.
Se questo tipo di impegno genera perciò una maggiore competività, nascono, anche nel nostro paese, servizi di assistenza alle aziende in grado di condurle passo dopo passo in un percorso in grado di rendere ‘verdi’ prodotti e servizi, una condizione che si realizza quando la loro produzione, acquisto, erogazione e utilizzo permettono lo sviluppo economico pur conservando, per le generazioni future, la diversità biologica della terra, i processi ecologici e le risorse naturali.
Di questo si occupa il Green Scouting, analizzare tutti gli aspetti vitali di una azienda, come i costi interni della produzione, gli acquisti, la gestione energetica e delle risorse, i trasporti, la gestione dei rifiuti, per suggerire azioni graduali di miglioramento delle performance ambientali in ognuno degli ambiti di analisi, azioni in grado di ridurne l’impatto ambientale così come i costi, di sviluppare una tensione all’obiettivo all’interno dell’azienda e nei rapporti con gli stakeholder, di definire strategie di comunicazione coerenti nei confronti del proprio pubblico.
Del resto sono notevolissimi i margini di risparmio che possono essere conseguiti, ad esempio, riducendo i consumi energetici qualificando i propri impianti termici, valutando il rapporto costi-benefici per interventi di bio-qualificazione degli edifici, oppure, più semplicemente individuando quei fornitori di ‘energia green’ più convenienti ed in grado di abbattere drasticamente e con semplici azioni concrete le emissioni inqiuinanti emesse in atmosfera.
Il sostegno di un esperto, consulente di Green Scouting, può inoltre supportare l’azienda nella scelta di sostituire i beni acquistati con prodotti green e materiali riciclabili, nella valutazione di soluzioni più economiche ed ecologiche per i propri trasporti e nella gestione dei rifiuti prodotti, nei percorsi di certificazione ambientale, nell’analisi del ciclo di vita dei prodotti (Life Cycle Assestment).
Intraprendere un percorso Green è oggi, per qualsiasi tipo di azienda, non solo una strategia vincente ma spesso risulta la strategia centrale per uscire da momenti di difficoltà, per consentire un riposizionamento nel proprio mercato di riferimento, per sviluppare una maggiore coesione e soddisfazione dei propri dipendenti, per offrire ai clienti prodotti o servizi che sappiano essere non solo ‘beni’ ma ‘beni comuni’.
Andrea Zanzini
Consulente Green Scouting per
GreenIntelligence.it
* fonti:
Elaborazione Strategic Management Partners su dati Ecobarometro Base: 2010
GreenIntelligence, Le imprese italiane e le tematiche ambientali 2011
Giada Caddy liked this on Facebook.
Pingback: Green scouting, il green che conviene - Andrea Zanzini - Portfolio - Andrea Zanzini - Portfolio